Nell'estate del 1929 Forte dei Marmi era frequentata da nobili e artisti, da intellettuali e ricchi industriali che giungevano da Firenze, Roma, Milano e Torino per concedersi una vacanza al mare. In questo contesto l'albergatore fortemarmino Achille Franceschi decise di ripulire un vecchio capanno di attrezzi in riva al mare, per collocarci un bancone bar per servire bevande e pasticcini, tavolini sui quali giocare a carte fino al tramonto ed un grammofono a manovella per allietare gli ospiti con buona musica. Fu così che nacque La Capannina di Franceschi, locale da ballo divenuto di recente il più antico al mondo ancora in attività. Ben presto la fama de La Capannina di Franceschi valicò i confini nazionali, tanto che non era cosa inconsueta incontrare qui personaggi come il giovane John Fitzgerald Kennedy e altri rampolli delle dinastie europee. Gli anni Sessanta e Settanta videro ancora una volta La Capannina di Franceschi e Forte dei Marmi protagonisti della scena mondana, ed emblemi internazionali di lusso, eleganza, raffinatezza e divertimento. Il boom economico italiano qui si toccava con mano ed indimenticabili erano le serate danzanti col locale sempre gremito da una clientela d’alto bordo. Sono gli anni di Gino Paoli con ‘Sapore di sale’, di Edoardo Vianello con ‘Pinne fucile e occhiali’, Bruno Lauzi e la sua ‘Ritornerai’ colonne sonore di un’epoca che difficilmente potrà trovare eguali negli anni a venire. Accanto ai cantanti italiani, grosso scalpore destarono le apparizioni di autentici mostri sacri della musica internazionale come Ray Charles, Gilberto Gil, Fred Bongusto e Little Tony e, negli anni più recenti, James Brown e Gloria Gaynor. La Capannina di Franceschi grazie all'Ufficio Marketing si apre alla comunicazione digitale e a progetti di marketing utilizzando tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia per creare un rapporto col cliente sempre costante, diretto e trasparente.
